lunedì 7 gennaio 2013


NON si deve Restaurare un'opera d'arte con gli acrilici.NO.


Se devo restaurare un affresco o un decoro a calce devi usare gli stessi prodotti di un tempo e sul cantiere mescolo insieme uova, calce, caseina, olio per preparare i prodotti.
Se lavori con cementi e colori acrilici ottieni un risultato immediato che oltre a non essere consono e sano, può facilmente innescare dei processi veloci di degrado. Ci sono stati restauri realizzati in tempi recenti scoppiati in mille pezzi, solo perché non avevano sotto il supporto adatto. E quando i ci siamo spesso trovati a dover lavorare su intonaci cementizi dove richiedevano decorazioni ad affresco che non riuscivi ad eseguire si raschiano via le coperture acriliche e si torna alla calce naturale. Nell’intervento di risanamento delle murature è fondamentale che anche le fasi  successive di decorazione o di tinteggio siano completamente traspiranti perché l’umidità naturale della muratura possa migrare dall’interno all’esterno e viceversa. Le uniche pitture che permettono questa traspirazione sono le calci naturali non additivate e i silicati di potassio, un composto a base minerale ed anch’esso naturale. La differenza tra una calce naturale e una pittura acrilica è che la calce viene assorbita e penetra all’interno dell’intonaco. Gli acrilici invece filmano, sono pellicole di plastica poste al di sopra dell’intonaco che non lo lasciano respirare.”

 Dagli anni 60, con l’avvento della petrolchimica e il boom economico il cemento armato si è diffuso come il materiale costruttivo più veloce ed economico. Per quanto riguarda le finiture gli acrilici, con quei colori sgargianti e innaturali davano sicurezza di atemporalità e incorruttibilità .In realtà tutti gli edifici possono invecchiare con dignità conservando “la patina del tempo” Nell’ultima Carta del Restauro è stato scritto un protocollo di interventi per il quale tutto deve essere reversibile. Le pitture acriliche invece stendono come un velo che fanno invecchiare precocemente gli edifici generando fenomeni come umidità, muffa, licheni, freddo e insalubrità. Problemi che possiamo tranquillamente evitare, e spesso correggere, con dei prodotti completamente naturali come la calce non additivata ”.

Certo con la pittura acrilica si farebbe prima, ma il risultato non è mai lo stesso, si perderebbe contrasti e  luminosità. Ma il tempo che si impiega nel realizzare l’opera alla fine ripaga, perché le applicazioni naturali, oltre ad essere più belle, durano molto di più”.
INOLTRE restaurare significa rendere leggibile non alterare o ridipingere un’opera d’arte.

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