venerdì 18 gennaio 2013

Camille Claudel, artista maledetta e romantica.
Camille Claudel nasce nel 1864 nella Champagne e fu scultrice e sorella del poeta Paul. Nel 1881, non ancora ventenne, giunge a Parigi, con tutta la famiglia, e incontra quasi subito Auguste Rodin, quarantenne e all’inizio  di una carriera favolosa. Il modo di scolpire di Camille ricorda quello di Rodin, quando ancora lei non lo conosce. Ne diviene l’allieva e poi la collaboratrice e , ad un certo punto, l’amante. M.Morhardt (1863-1939),scrittore svizzero, venuto a Parigi nel 1883 dipinge Camille discepola di rodin, come” giovane fanciulla silenziosa e diligente che , lontana dagli ozi, impasta e lavora la terra argillosa”. Ma come fu la coppia Claudel e Rodin? Non vi è traccia di lettere appassionate: probabilmente Camille ebbe per Rodin un sentimento ragionato e misurato. Solo in una lettera Camille si rivolge in tono civettuolo a Rodin “….Sareste così gentile da comperarmi un piccolo costume da bagno blu scuro con guarnizioni bianche? Lo vorrei in due pezzi: blusa e pantaloni (taglia media). Lo troverete al Louvre o al Bon Marchè (in sargia) oppure al Tours. Dormo nuda per credere che voi siate qui con me ma quando mi sveglio non è più la stessa cosa. Soprattutto, non mi ingannate più”.
Camille, viveva con i genitori ed era impensabile, all’epoca, che una ragazza della borghesia fosse l’amante fissa di un quarantenne concubino. Questo sodalizio affettivo e artistico dura diversi anni. Poi, nel 1893, Camille sceglei l’indipendenza e, pur senza rompere con Rodin (la loro relazione cesserà soltanto nel 1898), abbandona il suo atelier. Rodin fece molto per  Camille Claudel ma le fece anche molto male. Si parla di quattro aborti, si parla di sfruttamento del talento di Camille….
Verso il 1888-1889 c’è un legame nuovo nella vita di Camille:incontra il musicista Debussy. Non si sa se furono amanti. Si sa che Robert Godet riceveva i due artisti: Debussy al piano suonava i suoi pezzi, Camille  ascoltava silenziosa e rapita. Per sempre,sino alla sua morte,Debussy,conservò sul caminetto del suo studio La valse .
Camille Claudel si ritira nel suo domicilio di Boulevard d’Italie trasformato in studio e vive in un disordine tale da stupire i visitatori. Comincia a vivere in semi miseria: è certo che suo padre e suo fratello la aiutano regolarmente di nascosto dalla madre Luoise  e dalla sorella. Probabilmente, per vivere, fornisce bozzetti per oggetti utilitari come lampade e posaceneri. Quasi ogni anno, però, presenta delle opere  alla Sociètè nationale des Beaux Arts, al Salon d’Automne, a Parigi, in Belgio, a Roma e forse anche a New York. La sua Hamadryde è presentata all’esposizione  universale del 1900 e qui incontra Rodin che, a sue spese, fa costruire un intero padiglione per contenere le sue opere.
Camille Claudel vede crescere la fama di Rodin e si sente derubata delle sue idee e dal 1905 Rodin diventa nella mente di Camille la mente di un complotto che vuole annientarla. Dal 1905 Comincia a distruggere le sue opere e dal 1906 cessa ogni attività artistica. Qualche anno più tardi, Camille è internata in un ospedale  per malati di mete che lascerà solo da morta nel 1943.
La bella e orgogliosa Camille che scolpì la famiglia, l’amore e l’infanzia, che rappresentò sentimenti umani  nella freschezza palpitante dei suoi busti dalla naturale sensualità, che, si dice, fu chiamata da Rodin mentre moriva, finì così la sua vita romantica e fallita: come una vecchia sconosciuta povera e sola.

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